La prima passerella di Kim Jones per Dior Men grida rottura stilistica e sussurra nuova eleganza. A sottolineare questo contrasto la spettacolare scenografia con il monumentale robot dell’artista giapponese Hajime Sorayama, adagiato su delicati fiori di ciliegio. Fiori che ritroviamo anche come stampe sugli abiti: questo particolare “Hanami”, pratica giapponese di osservazione delle fioriture, sembra ricordarci la brevità della vita e che per questo nella stessa vale la pena osare, mischiando capi e fantasie apparentemente immiscibili per postporre i convenzionali limiti stilistici.
Si inizia in apertura con la t-shirt logo “armatura”, continuando con camicie “cherry blossoms” che si mixano a figure hi-tech e il bomber in tessuto logo “inquinato” da particelle metalliche. I capispalla, tutti con tagli innovativi, nascondono leggeri pull o t-shirt con inserti trasparenti. Il nero, sempre presente e mai banale, qui è espresso in coat dai dettagli e allacciature che attirano l’attenzione. In chiusura una rivisitazione dello “yukata”, capo tradizionale giapponese, che fascia delicatamente il busto per poi cingere con decisione la vita.
Oltre ai “cyber” accessori, da segnalare il grande ritorno della “Saddle bag”, che fu ideata da John Galliano, in versione maschile portata come shoulder bag o come piccola pochette.
Edited, written and translated by Andrea Siro
Pics taken from Pinterest