Nel caso del Sac Plat è proprio il caso di usare l’espressione: “nasce da una costola di…“.
Eh sì, perchè l’idea di partenza è il soffietto presente nell’antenato Porta abiti a soffietto del 1892, che evolve nel Sac Plat grand modèle a soffietto nel 1903. Nel ’68 il soffietto diventa la base della struttura rigida del Sac de Plage prima, e nello stesso anno, dell’odierno Sac Plat link .
Adatta ad un uso urbano e per il lavoro, è priva di qualsiasi chiusura e si rivela molto comoda per conservare gli acquisti o i documenti della donna o dell’uomo d’affari: già, perchè questo modello rappresenta forse la prima ‘City bag’ che, grazie alla sua somiglianza al ‘Porte Documents’, si presta all’utilizzo quotidiano da parte di ambo i sessi.
Modello precursore, guardandola sicuramente vi verranno in mente molte proposte somigliantissime, rettangolari anch’esse, lanciate negli ultimi anni da altre case di moda, soprattutto destinate all’uomo.
I bordi sovraimpuntati alla base e la struttura in più strati di tela permettono alla borsa di rimanere in piedi, conferendole un carattere molto professionale ed elegante.
E’ corredata poi dai classici manici Toron con attacchi rivettati e, all’interno, da un pratico taschino.
Lanciato in tela Monogram, riproposto poi negli anni seguenti in tela Damier e in pelle Epi, fu disponibile in due misure. Da ricordare in particolare due serie limitate degli anni 2000: dalla collaborazione con Takashi Murakami la versione in Monogram Cerise e poi i rarissimi e ricercatissimi modelli in Monogram Miroir Silver e Gold.
Andrea Siro